Paura di essere felice. Cos’è la cherofobia?

La paura di essere felice non è la paura di essere allegro o spensierato, ma si tratta di una vera e propria ansia percepita in assenza di problemi specifici: lavoro, relazioni, salute, famiglia, ogni ambito della propria vita va bene e, all’improvviso, arriva la paura di essere felice. Può succedere di accorgerci di aver raggiunto ciò che abbiamo sempre desiderato e, anziché essere felice, ritrovarci pieni di dubbi, provare la sensazione di non avere più nulla a cui aspirare ed essere contemporaneamente in preda alla paura di perdere tutto. Oppure può succedere di scoprire che la persona di cui siamo innamorati ricambi il nostro sentimento e, anziché esserne felici, scoprirci in preda al panico senza sapere come reagire. Può succedere in svariate situazioni, come nel caso di un successo nel lavoro o nella scuola, di una grande vincita di denaro, della realizzazione di un sogno o del raggiungimento di un traguardo desiderato. In queste occasioni, anziché essere felici, proviamo paura e ansia.

Psicologa e Psicoterapeuta Ribaldone AlicePsicologa e Psicoterapeuta Ribaldone Alice 21 Marzo 2021
Paura di essere felice

La paura di essere felici è l’ansia che tutto ciò che abbiamo costruito possa finire.
Negli ultimi anni la felicità viene proposta come obiettivo da raggiungere a tutti i costi e per essere persone felici bisogna anche rispettare certi “standard”: le aspettative da raggiungere sono il successo, la carriera, un buono stipendio, una bella famiglia, dei figli perfetti.
Vivere con queste aspettative è molto difficile, ma sopratutto non è reale! Così può capitare di cercare di raggiungere questa finta felicità senza mai arrivarci e, di conseguenza, sentirci inevitabilmente frustrati nel momento in cui ci accorgiamo di non riuscire a raggiungerla.
Le emozioni negative sembrano, quindi, non dover far più parte delle nostre vite, così come il fallimento o i momenti di solitudine; in questo modo, però, la felicità che ci viene proposta si confonde molto spesso con l’apparenza.
Per essere felici non dovremmo rincorrere le apparenze, ma creare un contesto sereno e “reale” intorno a noi, raggiungendo un sentimento di completezza relativo alla propria esistenza, senza escludere problemi e tristezze dal momento che fanno parte della vita.

La paura della felicità altro non è che la paura di essere o diventare noi stessi!

Da dove nasce la paura di essere felici?

La paura di essere felici, definita cherofobia, si manifesta più spesso in persone che fin da piccole, per educazione, moralità o traumi infantili, hanno imparato a controllare le proprie emozioni e a vivere “difendendosi” dalla felicità, poiché percepita come impossibile da raggiungere e soprattutto pericolosa; questa paura, infatti, è legata ad un meccanismo di compensazione e al timore che qualcosa di brutto debba per forza accadere.
Molto spesso l’origine della cherofobia si trova nell’infanzia e l’ansia che ne è alla base deriva dall’associazione tra la felicità e una punizione, che ha attivato un meccanismo disfunzionale di azione e reazione: nel momento in cui ci sentiamo felici, arriva una sorta di punizione per quello che abbiamo fatto!
A partire da questa connessione felicità-punizione, successivamente può succedere di “rimuovere” dalla nostra vita la possibilità di essere felici, adottando uno stile di vita del tutto razionale, disabituandoci all’emozione stessa della felicità. Questo meccanismo ha anche un corrispettivo biologico: è come se anche il cervello si disabituasse all’attivazione degli assetti neurochimici che corrispondono alla felicità e al benessere, da tempo non attivati, non riuscendo più a riconoscerli e a gestirli quando si presentano. Può succedere che vengano percepiti in qualche modo come nemici, per cui come difesa, può scatenarsi addirittura un attacco di panico.

La paura di essere felici nasce da un estremo controllo delle nostre emozioni.

Come si comporta una persona che ha paura di essere felice?

Le persone che soffrono di cherofobia non sono necessariamente persone tristi o introverse, ma hanno la tendenza ad evitare qualsiasi situazione che le possano rendere felici per paura di soffrire. Dal momento che queste persone ritengono che la vita sia una successione di momenti ed esperienze felici a cui segue necessariamente una serie di momenti tristi, cercano di evitare qualsiasi novità e preferiscono restare in una situazione conosciuta che doni loro tranquillità nella sua prevedibilità.
Questi pensieri alla base della paura di essere felici portano quindi la persona che ne soffre a rimanere passiva, a rifiutare situazioni quotidiane e occasioni di socializzazione e benessere, come una cena tra amici o un invito a una festa, ma anche a rinunciare a progetti o relazioni significative, come ad esempio un lavoro o un partner per la paura di soffrire se la cosa dovesse concludersi negativamente.
Inoltre, proprio per la considerazione negativa che si ha della felicità, spesso capita che chi soffre di cherofobia ritenga che le persone felici siano “brutte persone” e che la felicità possa, e debba, succedere solo a discapito degli altri. Per questo è da evitare assolutamente!

La paura di essere felici porta a rimanere rinchiusi in noi stessi vivendo una vita piatta ma, dal nostro punto di vista, sicura.

Come superare la paura di essere felici?

Per superare la cherofobia può essere di aiuto seguire qualche semplice passo:

  • Teniamo un diario nel quale scrivere le nostre emozioni, sia ciò che impaurisce sia ciò che far stare bene, così che, rileggendolo, possiamo cercare di capirle.
  • Compiamo azioni “fini e se stesse”, come uno sport, uscire con gli amici, cantare, ballare, giocare, senza nessun motivo particolare, ma solo per stare bene e vivere il momento presente, così da imparare a godere delle cose belle della vita senza paura.
  • Frequentiamo persone felici, che siano motivanti e dove ci sia uno scambio reciproco, evitando quelle persone “tossiche” o relazioni in cui non ci sentiamo a nostro agio.
  • Esprimiamo e comunichiamo le nostre emozioni a chi amiamo, a chi ci vuole bene, ci sostiene e ci dà sicurezza: questo può aiutarci ad affrontarle con serenità e, magari, a superarle.
  • Impariamo ed eseguire degli esercizi di respirazione o qualche forma di meditazione nei momenti di ansia, poiché la semplice azione di concentrarsi sul nostro respiro serve per calmare la mente, per ossigenare il nostro corpo e farci riprendere coscienza delle cose.

A volte, però, questi semplici consigli non bastano e in questi casi è necessario intraprendere un percorso terapeutico con un psicoterapeuta, in modo da comprenderne le cause e trovare il modo per affrontare questo malessere.
Attraverso la psicoterapia possiamo riuscire a superare la paura di essere felici e a smettere di auto-sabotarci, accettando la nostra felicità e permettendoci di stare bene. Inoltre, è possibile individuare i comportamenti che generano sofferenza e le abitudini autodistruttive, come il senso di colpa, la fame compulsiva o l’isolarsi, il chiudersi in casa e non vedere nessuno. Inoltre, è possibile lavorare sui nostri pensieri e sulle nostre preoccupazioni, soprattutto nel caso in cui compaia un’ansia anticipatoria, cioè precedente all’accadere delle cose; in questo caso è utile imparare ad affrontare le cose con calma, una alla volta quando si presentano, cercare di vivere il presente e godere della tranquillità nel momento in cui accade.
La psicoterapia può accompagnarci a vivere e a gestire le emozioni quando si presentano, sia quelle positive sia quelle negative; reprimere o evitare le emozioni, infatti, non è una strategia funzionale poiché esse, anziché sparire come si è sperato, si ripresentano, prima o poi, con un’intensità ancora più forte.

La psicoterapia può aiutarci a credere nella felicità, imparando ad apprezzarla quando si presenta e a godere dei momenti della vita.

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