Lavorare in smart working

In quest’ultimo anno, in Italia, a partire da marzo 2020, si è parlato molto di smart working, telelavoro o “lavoro agile”, cioè il lavoro svolto da casa da remoto con l’utilizzo di dispositivi elettronici e connessione Internet. Sono state introdotte nuove politiche aziendali per permettere lo svolgimento da casa di alcuni lavori. Senza questi mezzi di comunicazioni e le nuove tecnologie questo periodo di emergenza sanitaria sarebbe stato molto più complicato, no? Sia per quanto riguarda il lavoro, sia per il mantenimento delle relazioni familiari e sociali.

Psicologa e Psicoterapeuta Ribaldone AlicePsicologa e Psicoterapeuta Ribaldone Alice 10 Marzo 2021
Smart Working

Il telelavoro è stato, quindi, fondamentale per permettere il proseguimento delle attività lavorative, garantendo il contenimento dell’epidemia da Covid19.
Molte aziende hanno dovuto organizzare da zero il lavoro in smart working, modificando le loro modalità di lavoro per permettere ai dipendenti di lavorare da casa, mentre altre che utilizzavano già questa modalità lavorativa ne hanno aumentato l’utilizzo e lo hanno riorganizzato.

Cosa significa lavorare in smart working

Lavorare in smart working significa poter svolgere il proprio lavoro da casa o da qualsiasi altre parte, che non sia il proprio ufficio o la propria azienda.
Per le aziende utilizzare lo smart working come modalità lavorativa pone importanti questioni rispetto alla gestione della privacy dei dati e delle informazioni utilizzate. Secondo il GDPR, la legge per la tutela dei dati, il datore dell’azienda è il titolare del trattamento di tutte le informazioni sensibili maneggiate dal dipendente, per cui deve attuare delle misure organizzative per garantire la sicurezza e la privacy dei dati trattati nell’erogazione dei propri servizi.

Nonostante le possibili difficoltà, tuttavia, lo smart working offre delle grandi opportunità per le aziende, per i suoi dipendenti e per i liberi professionisti che per il loro lavoro possono utilizzarlo.

Lo smart working offre numerosi vantaggi… per le aziende, per i lavoratori e per l’ambiente!

Lavorare in Smart Working: più vantaggi o svantaggi?

Il vantaggio principale del lavoro da casa per le aziende è il risparmio di risorse (affitto di uffici, corrente elettrica, riscaldamento, connessione Internet, ecc.). Per quanto riguarda il lavoratore i vantaggi sono una maggiore flessibilità e soprattutto, il tempo! Infatti:

  • Il tempo dedicato agli spostamenti si azzera! Che si lavori vicino casa o ad ore di distanza, tutti abbiamo guadagnato il tempo per andare a lavoro che quindi può essere dedicato ad altro o per riposare qualche ora in più;
  • Il tempo dedicato alla propria famiglia, ai propri figli o a se stessi aumenta! Lavorando da casa è possibile ad esempio pranzare insieme alla famiglia (mangiando anche in modo più sano!) e gestire i figli a casa da scuola.

Inoltre, poter lavorare da casa ci ha permesso di continuare a lavorare in sicurezza! Non è un vantaggio scontato in un momento storico in cui la crisi sanitaria ha colpito anche l’aspetto economico del Paese e delle persone.
Infine, anche l’ambiente ringrazia lo smart working, perché permette di ridurre la circolazione di veicoli e quindi, in una certa misura, l’inquinamento.

Nonostante i punti di forza, tuttavia, lo smart working nasconde anche degli svantaggi e può avere degli effetti negativi sulla nostra salute psicologica.

Gli svantaggi dello Smart Working? Abbiamo davvero più tempo per noi e la nostra famiglia?
Tra i principali problemi che il lavoro da casa sembra comportare ci sono:

  • L’assenza di un confine tra lavoro e vita privata: nonostante lo smart working permetta di avere più tempo libero non sempre riusciamo a dedicarlo a noi stessi! Anzi, a volte la difficoltà di separare il lavoro dalle attività di casa porta a lavorare ancora di più (finendo più tardi la sera) togliendo tempo ad altre attività, ma soprattutto a non “staccare la mente” dalle questioni lavorative.
  • La fatica di conciliare casa e lavoro: lavorare da casa permette di potersi dedicare anche ad attività quotidiane, come le faccende domestiche, l’accudimento dei figli, il cucinare. Però non è sempre facile conciliare le cose, soprattutto in caso di bambini piccoli o che devono essere seguiti per la scuola. Inoltre, fare più cose insieme attinenti ambiti diversi (stendere il bucato mentre faccio una chiamata di lavoro) rischia di portare ad un sovraccarico mentale e ad uno stress non indifferente.
  • L’inadeguatezza degli strumenti: non tutti abbiamo le stesse possibilità rispetto a qualità di connessione Internet, computer e spazi disponibili in cui lavorare, per non parlare di categorie di lavoratori che non utilizzavano già questi mezzi nel loro lavoro, come gli insegnanti, che si sono trovati a lavorare di più per imparare le nuove modalità di lavoro!
  • La mancanza della vita d’ufficio: andare a lavoro in azienda, a prescindere dal tipo di lavoro, permette di sviluppare un certo grado di vita sociale tra colleghi attraverso il confronto e i momenti di pausa caffè e chiacchiera al bar o alla macchinetta! È vero che ci sono numerosi strumenti di video conference che permettono di comunicare con audio e video tra colleghi, ma non è la stessa cosa che condividere una giornata di lavoro insieme, anche se ognuno alla propria scrivania.

Lo smart working ha, quindi, rivoluzionato la vita di tante persone. Lavorare da casa permette di avere una maggiore libertà in termini di orari e di poter gestire con più facilità gli impegni e i compiti familiari. Tuttavia, le distrazioni sono sempre in agguato e anche il rischio di cedere alla pigrizia o di essere sopraffatti da un forte stress lavorativo è molto alto.

Come organizzare il lavoro in smart working

Per lavorare in modo efficiente, produttivo e, soprattutto, per far prevalere i vantaggi dello smart working sugli svantaggi è importante saper organizzare al meglio il proprio lavoro.
Ecco 6 semplici consigli per non “impazzire” lavorando da casa:

Alzati come per andare al lavoro

Anche se, come abbiamo detto, il tempo dello spostamento casa-lavoro è azzerato, non perdere il ritmo dei giorni feriali! Va bene dormire un po’ di più e fare colazione con calma ma senza esagerare. Un consiglio? Perché non sfruttare il tempo guadagnato la mattina per dedicarti ad un’attività per te stesso, come una pratica yoga, qualche esercizio di stretching, una doccia rilassante o la lettura di qualche pagina di un buon libro: insomma approfitta per fare qualcosa per cui normalmente non hai tempo!

Crea il tuo spazio di lavoro

La tentazione più grande, e più sbagliata, del lavorare da casa è sicuramente lavorare a letto o sul divano. Lavorare in questo modo, oltre a portare dei problemi fisici, come un bel dolore alla schiena e/o alle ginocchia, non è adeguato perché si corre il rischio di farsi prendere dalla pigrizia e dalla voglia di fare un sonnellino. È fondamentale predisporre un luogo dedicato al tuo lavoro (spazio in casa permettendo) da trasformare nella tua nuova postazione da ufficio. Sarà così anche molto più facile non cedere alle distrazioni e separare i momenti dedicati al lavoro dal resto della tua quotidianità!

Crea la tua routine lavorativa

Per alcune aziende gli orari dello smart working sono diventati più flessibili, mentre altre hanno mantenuto l’orario standard di ufficio. Qualunque sia la scelta della tua azienda, è importante riuscire a rispettare gli orari di lavoro e, soprattutto, prevedere dei momenti di pausa: ogni 2-3 ore fare una pausa di 10-25 minuti, mantenere la pausa pranzo verso le 12.30-13.00 (e mantenerla costante ogni giorno) e smettere di lavorare all’orario in cui avresti smesso fossi andato sul posto di lavoro. Il rischio più grande, infatti, è quello di continuare a lavorare, protraendo a lungo l’orario d’ufficio, perché stando sempre a casa si perde la nozione del tempo. Dall’altra parte, non va neanche bene approfittare del fatto di lavorare in smart working per “prendersela troppo comoda”: il tuo datore di lavoro si fida di te ed è giusto portare a termine al meglio i tuoi compiti e gli obiettivi lavorativi!

Mantieni viva la socialità

È fondamentale quando si lavora da casa in solitudine mantenere il contatto con il team dei colleghi. Usa le chat, le videochiamate, per continuare a tenere viva la comunicazione con i colleghi durante la giornata, sia per quanto riguarda gli impegni lavorativi sia per tenere vivo l’aspetto sociale e conviviale di un lavoro d’ufficio!

Separa il lavoro dalla tua vita privata

Forse è il consiglio più importante di tutti ed è l’aspetto più difficile da gestire e organizzare. Lavorare in smart working quando a casa ci sono altri membri della famiglia può essere difficile perché possono essere fonte di distrazione. È importante che tu riesca ad organizzarti e a trovare un equilibrio tra i tuoi impegni lavorativi e quelli domestici. Lo stesso vale anche per chi vive da solo o per chi durante la giornata lavorativa resta a casa da solo: in questo caso l’aspetto organizzativo può essere più semplice ma il rischio di cadere nella malinconia o nella depressione è molto elevato. In questo caso è fondamentale separare il tempo dedicato al lavoro da quello dedicato a tutto il resto, mantenendo vive le relazioni interpersonali!

Chiedi aiuto

Se senti che lavorare da casa sta diventando insostenibile, se ti senti solo (perché parlare al proprio gatto o cane può essere divertente ma l’uomo ha bisogno di comunicare tra pari!), se gestire casa, figli e lavoro sta diventando insostenibile, se la voglia di fare niente (compreso lavorare) inizia a prendere il sopravvento, non esitare a chiedere aiuto! Puoi confrontarti con chi sta vivendo la tua stessa esperienza (un amico o un collega) condividendo le rispettive difficoltà oppure puoi chiedere aiuto ad un terapeuta, che può offrirti un sostegno psicologico per affrontare questo momento difficile, anche attraverso una consulenza psicologica online se non fosse possibile incontrarsi di persona.

Fare un bilancio dei pro e dei contro dello smart working non è facile, ma non è neanche nostra intenzione. Ci sembra importante sottolineare che in quest’ultimo anno questa modalità di lavoro è stata sicuramente un fattore di stress per molte persone, perché allo smart working si aggiungono le restrizioni, il divieto di uscire di casa se non per comprovati motivi e l’impossibilità di incontrare i propri cari e i propri amici. Oggi rispetto al primo lockdown, forse le cose sono diverse: ci siamo abituati alla nuova routine quotidiana, ci siamo attrezzati creando la nostra postazione di lavoro a casa e abbiamo toccato con mano il valore del nostro tempo!

Lo smart working è un ottimo strumento ma richiede di essere perfezionato!

Quello che speriamo è che le aziende che utilizzano questa modalità di lavoro vengano incontro alle esigenze dei propri dipendenti, attraverso rimborsi per attrezzature e strumenti di connessione, attraverso l’attenzione all’importanza del gruppo di lavoro (anche a distanza) e, soprattutto, ai risvolti psicologici che tutti i lavori, chi più chi meno, hanno, e che risultano più intensi in questo momento storico, dove lo smart working continuerà probabilmente, nei prossimi anni, a essere la principale scelta lavorativa, dove possibile! Infatti, i risultati della ricerca del 2020 dell’Osservatorio del Politecnico di Milano hanno evidenziato come lo smart working sia ormai entrato nella quotidianità dei lavoratori italiani: è destinato perciò a diventare una delle opzioni che le aziende prenderanno in considerazione nella riorganizzazione delle modalità di lavoro.

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