Depressione post partum

Il termine "post partum" si riferisce al periodo, noto anche come puerperio, che inizia immediatamente dopo il parto di un bambino e comprende le prime settimane o mesi successivi. Durante questo periodo, il corpo della madre attraversa una serie di cambiamenti fisici, emotivi e sociali, mentre si adatta alla maternità e si riprende dal parto: inizia, quindi, il processo di ritorno alle condizioni fisiche e fisiologiche precedenti alla gravidanza.

Psicologa e Psicoterapeuta Ribaldone AlicePsicologa e Psicoterapeuta Ribaldone Alice 26 Ottobre 2023
Depressione post partum

Durante questo periodo le madri possono sperimentare diversi cambiamenti fisici ed emotivi. Infatti, durante il post partum, il corpo della madre inizia a tornare gradualmente al suo stato precedente alla gravidanza. Ci possono essere vari cambiamenti fisici, tra cui la guarigione dei tessuti vaginali o dell’addome (in caso di parto vaginale o cesareo), la diminuzione del gonfiore e la perdita di peso, la normalizzazione dei livelli ormonali e la produzione di latte materno. Vi sono dei cambiamenti ormonali, per cui i livelli di alcuni ormoni, come l’ossitocina e la prolattina, sono elevati per sostenere la produzione e l’allattamento al seno del bambino.

Da un punto di vista emotivo, il post partum può portare la madre a provare una montagna di emozioni, tra cui gioia, felicità, ma anche stanchezza, ansia e sfide nell’adattamento al ruolo di madre. Infatti, nel periodo post partum, la vita di una madre ruota intorno al soddisfacimento dei bisogni fondamentali del neonato, come il nutrimento, il cambio del pannolino, il sonno e la protezione. Questa fase richiede un notevole impegno e può essere anche molto stressante.

Il periodo post partum è una fase importante nella vita di una madre e del figlio; rappresenta un periodo di adattamento fisico ed emotivo alla maternità e al ripristino del corpo dopo la gravidanza e il parto; per queste caratteristiche può essere un periodo di crisi post parto. Proprio per l’importanza cruciale di questo momento di vita, è importante che ci sia il supporto alla madre da parte del partner, della famiglia e degli amici, oltre ad una adeguata assistenza medica.

Mentre il post partum dura tipicamente sei settimane, la maternità è un processo in evoluzione che richiede tempo per l’adattamento e il recupero.

Dolori nel post-partum

I dolori che una donna può sperimentare dopo il parto possono cambiare a seconda del tipo di parto (vaginale o cesareo), delle sue condizioni individuali e del suo stato di salute. Ecco alcuni dei tipici dolori e disagi che una donna può affrontare dopo il parto:

  • Dolore pelvico e perineale, in particolare dopo un parto vaginale, a causa delle lesioni e lacerazioni che possono verificarsi durante il parto.
  • Dolore da intervento chirurgico dopo un parto cesareo, nella zona dell’incisione chirurgica.
  • Contrazioni uterine, che avvengono dopo il parto per aiutare l’utero a tornare alle sue dimensioni normali, possono essere dolorose e sono più evidenti quando una donna allatta al seno.
  • Dolore al seno, spesso associato a ingorghi mammari o ad una non corretta posizione del neonato durante l’allattamento.
  • Dolore muscolare e articolare, dovuto ai notevoli cambiamenti che il corpo della donna ha subito durante la gravidanza e il parto.
  • Emorroidi, che possono essere causate dalla pressione durante il parto vaginale, e che possono essere dolorose e scomode.
  • Dolori da episiotomia, cioè un’incisione chirurgica nella zona perineale durante il parto.
  • Dolori alla zona lombare e ai fianchi, a causa del peso del bambino durante la gravidanza e dei cambiamenti posturali.

Questi dolori sono generalmente temporanei e tendono a migliorare e scomparire col tempo.

Sensazioni ed emozioni della neo-mamma

Una neo-mamma dopo il parto, oltre ai cambiamenti fisici del suo corpo e dolori ad essi connessi, può sperimentare una gamma di emozioni e sensazioni differenti a seconda di diversi fattori, come il tipo di parto, la salute del neonato, il suo stato e condizioni di salute, le caratteristiche personali e il supporto sociale. Psicologicamente, il periodo dopo il parto è, quindi, caratterizzato da una serie di adattamenti e cambiamenti che coinvolgono le emozioni, il comportamento e il benessere mentale di una donna. Questi cambiamenti possono variare da persona a persona, ma ci sono alcune esperienze comuni che molte donne attraversano dopo il parto.
Ecco alcuni delle emozioni comuni che le madri possono sperimentare dopo il parto:

  • Felicità e gioia, specialmente quando tengono il loro bambino per la prima volta. Questa felicità può essere molto intensa e gratificante.
  • Fatica e stanchezza per il parto, la gestione delle esigenze del neonato e l’attenzione continua che richiede.
  • Ansia e preoccupazione per il benessere del neonato e per il loro nuovo ruolo di genitori, rispetto quindi alle proprie capacità di prendersene cura.
  • Cambiamenti e fluttuazioni ormonali possono influenzare l’equilibrio emotivo e fisico della madre, causando sensibilità emotiva ma anche emozioni instabili e contrastanti.
  • Amore e affetto per il proprio bambino e la creazione di un legame speciale con il neonato.
  • Adattamento al ruolo di genitore che può comportare sfide e una riorganizzazione della vita quotidiana.

Tutte queste esperienze emotive e psicologiche possono variare notevolmente da una donna all’altra, e non tutte le madri attraversano gli stessi cambiamenti psicologici.

Baby-blues: cos’è e differenze con la depressione post-partum

Il periodo post partum può essere un momento di gioia e realizzazione personale per molte donne, ma può anche comportare sfide fisiche ed emotive, essendo un periodo particolarmente stressante e stancante. Molte donne possono sperimentare quello che viene chiamato il “baby blues”, un termine usato per descrivere un insieme di sintomi emotivi e psicologici che una donna può sperimentare nei primi giorni o nelle prime settimane dopo il parto. Questi sintomi includono pianto improvviso, irritabilità e tristezza. Alcuni dei sintomi comuni del baby blues includono:

  • Cambiamenti e fluttuazioni dell’umore: come tristezza, pianto improvviso e irritabilità.
  • Sensibilità emotiva: le madri possono sentirsi particolarmente emotive e suscettibili a situazioni che normalmente non provocherebbero particolari reazioni.
  • Stanchezza: a causa delle richieste fisiche e del cambiamento nei ritmi del sonno dovuti al neonato.
  • Ansia e preoccupazioni: in particolare rispetto al benessere del neonato e alla propria capacità di prendersene cura.
  • Perdita d’interesse temporanea per attività quotidiane o sociali.

Ma il baby blues consiste nella depressione post-partum? No! È importante sottolineare che il baby blues è considerato una risposta emotiva normale alla transizione alla maternità, e soprattutto una condizione temporanea, una reazione comune alle significative fluttuazioni ormonali e alle sfide legate al nuovo ruolo di genitore. Non è, quindi, la stessa cosa della depressione post parto (PPD), che è una forma più grave e prolungata di depressione che richiede un’attenzione medica e psicologica. Il baby blues tende a risolversi da solo, anche grazie al sostegno sociale, all’ascolto e all’aiuto del partner, della famiglia e degli amici, mentre la depressione post-partum richiede un trattamento specifico.
Perciò, se i sintomi del post-partum peggiorano o persistono dopo più settimane, è importante consultare un professionista della salute mentale, uno psicologo o un medico per escludere la possibilità di esaurimento post parto.

Cosa fare e NON fare nel post parto

Data l’importanza del periodo post parto, tanto per il bambino quanto per la madre, è importante evitare determinate situazioni o comportamenti che potrebbero mettere a rischio la tua salute e il benessere del tuo bambino. Ecco alcune cose che da neo-mamma NON devi fare nel post parto:

  • NON sottovalutare l’importanza del riposo: perchè il sonno è essenziale per il tuo recupero fisico e mentale dopo il parto. Cerca di riposare quando il tuo bambino riposa, anche se significa trascurare altre attività domestiche.
  • NON isolarti: evitare il supporto sociale può peggiorare i sintomi del baby blues e sfociare in problematiche più serie. Cerca il supporto di amici e familiari e partecipa a gruppi di supporto per le madri.
  • NON dimenticarti di te stessa: è importante dedicare del tempo a te stessa per essere in grado di occuparti di qualcun’altro. Trova modi per rilassarti e goderti il tuo nuovo ruolo di madre.
  • NON trascurare l’igiene personale: anche se il tempo può essere limitato, mantieni buone abitudini igieniche per prevenire infezioni e promuovere il tuo benessere.
  • NON ignorare i sintomi fisici: se i sintomi fisici sono persistenti e non migliorano o sei preoccupata per la tua salute, consulta il tuo medico.
  • NON ignorare l’eccessivo stress o eventuali sintomi della depressione post partum (PPD): cerca di ridurre lo stress e le preoccupazioni e di delegare responsabilità quando possibile, e se sospetti di avere la PPD o se sperimenti sintomi come tristezza persistente, irritabilità, stanchezza e altri sintomi correlati alla depressione, non ignorarli, ma cerca assistenza medica e supporto da parte di uno psicologo o uno psicoterapeuta.

Come abbiamo detto, il periodo post parto può essere un momento di adattamento e di sfide, ma prendendo precauzioni, cercando aiuto quando necessario e prendendoti cura di te stessa, puoi migliorare il tuo benessere e assicurarti di essere in forma, al meglio per te stessa e per il tuo bambino.

Quando si manifesta

La sindrome post parto, o post partum, non è un termine medico ufficiale e specifico, non si riferisce ad una diagnosi clinica ben definita come la “depressione post partum” o altri disturbi legati alla maternità. Spesso viene utilizzato in modo generico per fare riferimento a una serie di condizioni o sintomi che possono verificarsi nelle madri dopo il parto.
All’interno di questa categoria rientrano diverse condizioni fisiche ed emotive che la neo mamma può sviluppare nelle settimane successive al parto, come il baby blues di cui abbiamo parlato prima. Una delle condizioni più comuni che rientra in questa categoria è la depressione post partum (PPD), cioè una forma di depressione post natale che colpisce alcune donne poco tempo dopo il parto, caratterizzata da sintomi come tristezza prolungata, perdita di interesse, stanchezza e altri sintomi associati alla depressione.
Oltre alla PPD, le madri possono sperimentare una serie di altre condizioni post partum, come l’ansia post partum o la psicosi post partum (di cui parleremo più avanti). Tutte queste condizioni possono variare nella loro gravità e nei sintomi specifici, ma tutte possono influire negativamente sul benessere mentale della madre durante il periodo post partum.

Depressione post partum definizione

La depressione post parto, nota anche come depressione post-partum o PPD (dal termine inglese “PostPartum Depression“), è una forma di depressione che può colpire alcune donne dopo il parto. Si tratta di una condizione medica e mentale caratterizzata da sintomi simili a quelli della depressione maggiore, ma che si verificano specificamente nel periodo di crisi dopo parto, solitamente nelle prime settimane o mesi dopo l’evento. La depressione post parto può rendere difficile la cura del neonato e può influire negativamente anche sulle relazioni familiari. Non si tratta di una debolezza o di un fallimento personale, ma di una vera e propria condizione medica che può colpire qualsiasi donna dopo il parto.

Perché viene la depressione post partum, le cause

Le cause esatte della depressione post partum non sono completamente comprese, ma è probabile che sia il risultato di una combinazione di fattori biologici, ormonali, fisici, emotivi, psicologici e sociali. Non esiste, quindi, una singola causa univoca per la PPD, ma ci sono diversi fattori conosciuti che possono contribuire a questa condizione. Alcuni dei fattori che possono contribuire alla depressione post partum includono:

  • Cambiamenti ormonali durante la gravidanza e subito dopo il parto: possono influenzare l’equilibrio chimico del cervello e il suo funzionamento, e avere un impatto sulle emozioni.
  • Predisposizione genetica: una donna con una storia familiare di depressione o altre condizioni di salute mentale può essere più suscettibile a sviluppare questa condizione.
  • Fatica e stress post parto: dovute alle nuove responsabilità, alla mancanza di sonno e alle preoccupazioni sul benessere del bambino possono contribuire alla depressione.
  • Fattori psicologici: come la percezione negativa di sé stessa, una bassa autostima o la tendenza a preoccuparsi in modo eccessivo possono aumentare il rischio di PPD.
  • Aspettative non realistiche: in particolare alte aspettative su se stesse come madri o la pressione per essere una madre perfetta possono contribuire allo stress e all’ansia.
  • Problemi e complicazioni legati alla gravidanza o al parto, così come l’esperienza di un parto traumatico o problemi nell’allattamento al seno: possono aumentare il rischio di depressione post partum.
  • Cambiamenti nella vita legati al passaggio alla maternità: compresi i cambiamenti nelle dinamiche relazionali e le sfide legate alla gestione del lavoro e della famiglia, possono essere stressanti e influire sulla salute mentale.
  • Supporto sociale: è fondamentale durante il periodo post parto per il benessere emotivo. La mancanza di una rete di sostegno adeguata può aumentare il rischio di crisi post partum.
  • Problemi di relazione: come tensioni o conflitti nella relazione di coppia possono influire sul benessere emotivo dopo il parto.

È importante sottolineare che la depressione post partum non è colpa della madre e può colpire qualsiasi donna, indipendentemente dalla sua età, origine etnica o status socio-economico. Se una donna sospetta di soffrire di esaurimento post partum, è fondamentale cercare aiuto da professionisti della salute mentale o dal proprio medico per una valutazione e un trattamento adeguato. Il supporto, la terapia e, in alcuni casi, la terapia farmacologica possono essere utili nel gestire la sindrome post parto.

Come riconoscerla e come si manifesta

I sintomi della depressione post parto possono cambiare da persona a persona e possono variare di intensità, ma solitamente includono una combinazione di sintomi emotivi, cognitivi e fisici. Non tutte le donne che soffrono di questo disturbo sperimentano tutti i sintomi post parto. Alcuni dei sintomi più comuni della PPD includono:

  • Tristezza persistente e sentimenti di disperazione
  • Perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane
  • Affaticamento e stanchezza eccessiva
  • Cambiamenti nell’appetito, che possono portare a una significativa perdita di peso o aumento di peso
  • Difficoltà a dormire o, al contrario, dormire eccessivamente.
  • Sentimenti di colpa o inutilità
  • Difficoltà di concentrazione e indecisione
  • Irritabilità o rabbia incontrollabile
  • Ansia e preoccupazioni eccessive, in particolare riguardo al benessere del bambino
  • Pensieri intrusivi o ossessivi riguardo a danni al bambino o a se stessa
  • Isolamento sociale e ritiro da amici e familiari
  • Sensazioni di disconnessione o mancanza di affetto nei confronti del bambino
  • Cambiamenti nel comportamento, come l’incapacità di prendersi cura del neonato in modo adeguato
  • Pensieri di morte o suicidio

Riconoscere la sindrome post partum non è sempre facile, ma facendo attenzione alla comparsa e, soprattutto, alla persistenza di alcuni dei sintomi elencati è possibile capire se si sta sviluppando questo disturbo. In particolare, è importante prestare attenzione ai cambiamenti eccessivi dell’umore, dell’appetito e del sonno, alla perdita di interesse e piacere in attività che prima davano soddisfazione, e al forte sentimento di colpa, inutilità e tristezza.
Se sospetti di avere la PPD o se i sintomi persistono per più di due settimane, è importante cercare aiuto da uno psicologo o psicoterapeuta; la diagnosi e il trattamento precoce sono fondamentali per affrontare questa depressione e migliorare il tuo benessere.

Durata e tempi di guarigione

Quanto dura la depressione post partum? La durata della malattia post partum può variare da persona a persona. In generale, questo disturbo può iniziare nelle prime settimane dopo il parto e può persistere per diversi mesi o, in alcuni casi, anche per anni se non trattata. Tuttavia, molte donne sperimentano una riduzione dei sintomi nel corso dei primi sei mesi dopo il parto.
È importante sottolineare che si tratta di una condizione trattabile. Con una giusta assistenza e un trattamento appropriato, molte donne riescono a superare la PPD con successo, in tempi brevi e tornano gradualmente al loro stato di benessere mentale.

Come affrontare la depressione post-partum

La depressione post-partum è un disturbo vero e proprio che può richiedere un approccio completo per il trattamento.
Se pensi di soffrire di depressione post parto o pensi che qualcuno a te caro potrebbe essere affetto da questa condizione, ecco alcune strategie per combatterla:

  • Consulta un professionista della salute mentale: che possa fare una valutazione e, eventualmente, una diagnosi. Questo professionista può aiutarti a determinare la gravità della tua PPD e sviluppare un piano di trattamento appropriato, che può andare dalla terapia psicologica e psicoterapeutica alla somministrazione di farmaci antidepressivi.
  • Ricerca un sostegno sociale: parla apertamente con il tuo partner, la tua famiglia e i tuoi amici. Chiedi aiuto nella cura del bambino e accetta il supporto quando viene offerto. Partecipa, se riesci, a gruppi di supporto per le madri.
  • Riposati e prenditi cura di te stessa: trova il tempo per prenderti cura di te stessa, di riposare e rilassarti quando puoi
  • Fai (o riprendi a fare) esercizio fisico: l’attività fisica moderata può aiutarti a migliorare l’umore e aumentare i livelli di energia. Mi raccomando, chiedi sempre il parere del tuo medico prima di fare qualsiasi attività sportiva.
  • Segui un’alimentazione sana ed equilibrata: cerca di seguire una dieta equilibrata e di mangiare cibi che forniscono energia e sostegno alla salute mentale.
  • Sii gentile con te stessa e non colpevolizzarti: riconosci che la maternità è una sfida. Non cercare la perfezione e accetta che ci saranno alti e bassi nel tuo stato d’animo.

Ricorda che la depressione post-partum è una condizione seria ma trattabile, e molte donne superano con successo questa fase difficile con il giusto trattamento e supporto.

Cura, trattamenti e diagnosi

La depressione post parto è trattata da una varietà di professionisti della salute mentale, tra cui principalmente psicologi e psicoterapeuti di diverso orientamento. Il trattamento per la depressione post parto può includere la terapia psicologica, il supporto sociale, ma anche cambiamenti nello stile di vita e, in alcuni casi, farmaci antidepressivi. Il sostegno della famiglia e l’aiuto medico sono fondamentali per aiutare una madre a superare questa condizione al fine di garantire il suo benessere e quello del suo bambino.
Il trattamento specifico può variare anche in base alla gravità dei sintomi e alle preferenze della madre. Nei casi più gravi o quando la terapia da sola non è sufficiente, possono essere prescritti farmaci antidepressivi. Ricordiamo che anche il sostegno del partner e il supporto sociale, inclusi amici e familiari, sono anche elementi importanti del trattamento.
Vediamo alcune opzioni di trattamento comuni per la PPD:

  • Terapia psicologica (psicoterapia): aiuta le persone a identificare e affrontare i pensieri negativi e i comportamenti che contribuiscono alla depressione. Anche la terapia familiare che coinvolge il partner o altri membri della famiglia nella terapia può essere utile per migliorare il supporto sociale e l’adattamento della famiglia alla PPD.
  • Farmaci antidepressivi: possono essere prescritti per il trattamento della PPD, specialmente in casi di sintomi gravi o persistenti.
  • Gruppi di supporto: possono offrire un ambiente in cui le donne possono condividere le proprie esperienze e ricevere sostegno da chi sta affrontando le stesse sfide.
  • Auto-cura: può includere dedicare del tempo a te stessa, praticare l’attività fisica, mangiare in modo sano e assicurarsi di avere un sonno adeguato.

Il trattamento specifico sarà personalizzato in base ai sintomi, alla gravità e alle esigenze individuali. In ogni caso, può capitare che ci sia bisogno di un trattamento integrato utilizzando diversi canali per affrontare da più punti di vista questa problematica.
Importante è riconoscere di avere questo disturbo e di diagnosticarlo. La diagnosi della depressione post-partum viene effettuata da professionisti della salute, in genere da un medico, uno psichiatra, uno psicologo o un terapeuta specializzato nella salute mentale delle donne e nella salute post partum. Questi professionisti utilizzano una serie di strumenti e procedure per valutare e diagnosticare la PPD.
La diagnosi coinvolge una valutazione completa dei sintomi e del benessere emotivo della madre, spesso tramite interviste cliniche e questionari standardizzati per la salute mentale. Il professionista della salute esaminerà i sintomi, la durata e la gravità dei sintomi, nonché qualsiasi altro fattore che potrebbe influenzare il benessere mentale della madre.

Psicosi post-partum: differenze

La psicosi post partum (PPP) è una grave condizione di salute mentale che può colpire alcune donne poco dopo il parto e può progredire rapidamente. Si tratta di un disturbo diverso dalla depressione post partum perché è caratterizzata da sintomi psicotici, tra cui allucinazioni (percezioni sensoriali false, come vedere o sentire cose che non esistono) e deliri (credenze false e irrazionali). Questi sintomi possono essere gravi e possono mettere in pericolo la madre e il bambino.
La PPP è una condizione rara, ma è importante riconoscerla e affrontarla tempestivamente, poiché può avere conseguenze gravi.
Le cause esatte della PPP non sono completamente comprese, ma possono essere influenzate da una combinazione di fattori, tra cui cambiamenti ormonali, storia personale o familiare di disturbi psichiatrici, eccessiva stress o mancanza di supporto sociale. Questo disturbo richiede una valutazione e un trattamento immediato da parte di un professionista della salute mentale, soprattutto di uno psichiatra.
Il trattamento per la PPP di solito include l’ospedalizzazione, l’uso di farmaci antipsicotici e il supporto terapeutico. La madre e il bambino sono separati temporaneamente durante il trattamento per garantire la sicurezza di entrambi. Con l’assistenza adeguata, molte donne con PPP possono riprendersi completamente.

Rischi di PPD non trattata: depressione post partum dopo un anno

La depressione post partum è un disturbo che, se non trattato, può comportare a distanza di qualche anno rischi significativi per la madre, il bambino e la famiglia nella sua totalità.
Infatti, la PPD può peggiorare nel tempo, portando a sintomi più gravi e persistenti. Senza trattamento, la madre potrebbe continuare a soffrire di depressione e ansia, con conseguenze gravi sulla sua salute mentale. Agendo negativamente sul benessere mentale della madre, questo disturbo può influenzare in modo negativo il legame madre-bambino, anche a causa di difficoltà nell’allattamento al seno. Una madre con PPD potrebbe avere difficoltà a instaurare un legame emotivo con il suo bambino, il che può avere effetti a lungo termine sul suo sviluppo emotivo e cognitivo. La depressione materna può, infatti, influenzare il modo in cui il bambino cresce e apprende.
Gli effetti della depressione post-partum si vedono anche sulla relazione di coppia e sulle dinamiche familiari, così come possono andare ad influenzare le altre aree di funzionamento della madre, portando difficoltà sul piano lavorativo nell’adempimento del proprio lavoro e all’isolamento sociale, causando ulteriore stress.

Prevenzione

È possibile prevenire l’insorgenza della depressione dopo il parto? Come prevenire la PPD? La prevenzione di questo disturbo non è semplice ma ci sono alcune misure che una donna può adottare per ridurre il rischio dell’insorgenza di questa forma di depressione. Va però tenuto presente che la PPD è una condizione complessa che può essere influenzata da tanti fattori, tra cui genetica, storia personale e supporto sociale. Vediamo insieme qualche strategia preventiva che una donna può attuare:

  • Confidati e chiedi aiuto: avere una rete di supporto familiare e sociale è fondamentale. Parla apertamente con il tuo partner, la tua famiglia e i tuoi amici riguardo alle tue esigenze e alle tue emozioni, e soprattutto chiedi aiuto nella cura del bambino e accetta il supporto quando ti viene offerto.
  • Prenditi cura del tuo benessere (fisico ed emotivo): cerca di organizzare la tua quotidianità in modo da poter dormire quando puoi, seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica moderata e praticare l’autocura, come fare un bagno caldo, leggere o fare altre attività che ti rilassano.
  • Condividi la tua esperienza: partecipare a gruppi di supporto per le madri può aiutarti a condividere le tue emozioni e fatiche e ricevere consigli da altre donne che stanno affrontando la maternità.
  • Sii consapevole di come ti senti: informati sulla PPD e sulle sfide della maternità per imparare a riconoscere i segnali precoci di questa patologia. Conoscere le tue risorse e i sintomi della depressione post parto ti permette di affrontare meglio le difficoltà che possono sorgere. Inoltre, se inizi a sperimentare alcuni sintomi come tristezza persistente, stanchezza e cambiamenti nell’umore cerca subito un aiuto.
  • Segui il piano di cura prenatale: partecipa alle visite prenatali e segui le raccomandazioni del tuo medico durante la gravidanza. Un buon inizio può contribuire a ridurre il rischio di insorgenza della depressione dopo parto.

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