Disabilità intellettive

Nello spettro dei disturbi di natura psichica, esistono una serie di anomalie nel regolare sviluppo cognitivo che si possono manifestare durante la prima infanzia. Queste condizioni si riferiscono a disturbi dello sviluppo neurologico e, più specificatamente, alla categoria delle disabilità intellettive o disabilità cognitive.

Psicologa e Psicoterapeuta Ribaldone AlicePsicologa e Psicoterapeuta Ribaldone Alice 07 Marzo 2021
Disabilità Intellettive

Disabilità intellettive: definizione

La disabilità intellettiva è un disturbo con esordio in età scolastica e comprende deficit del funzionamento sia intellettivo sia adattivo negli ambiti concettuali, sociali e pratici.

Il funzionamento intellettivo si riferisce alle capacità mentali generali, come il ragionamento, la pianificazione, il pensiero astratto, la capacità di giudizio, l’apprendimento scolastico e l’apprendimento dall’esperienza. Il funzionamento adattivo fa riferimento all’efficacia con cui i soggetti svolgono le attività di vita quotidiana, riescono a comunicare, sono in grado di partecipare alla vita sociale e di essere autonomi. Il funzionamento adattivo andrà verificato, in base all’età, nel contesto familiare, scolastico, lavorativo e comunicativo.

Questo deficit intellettivo porta nei bambini affetti uno sviluppo intellettuale inferiore alla media e le capacità di prendersi cura di se stessi possono essere molto limitate; queste e tante altre condizioni che caratterizzano la disabilità cognitiva, combinate insieme, risultano in un livello di gravità tale che spesso è richiesta un’attenzione importante e costante da parte della famiglia e dei professionisti a supporto.

Quali sono le cause della disabilità intellettiva?

Le cause della disabilità intellettiva sono principalmente tre:

  1. Genetiche: una delle più conosciute è sicuramente la sindrome di Down, caratterizzata da anomalie dei cromosomi;
  2. Non genetiche: quelle cause biologiche che possono determinarsi in ogni momento della vita dell’individuo, come un evento di asfissia durante il parto o una meningite;
  3. Ambientali: quando la causa della disabilità intellettiva è riferita ad una qualsiasi situazione di disagio socio-culturale.

Quali sono le caratteristiche delle disabilità intellettive?

La disabilità cognitiva (precedentemente chiamata ritardo mentale) è definita dal QI (quoziente di intelligenza) ottenuto tramite la valutazione con uno o più test di intelligenza standardizzati somministrati individualmente, integrata alla valutazione del funzionamento adattivo generale del soggetto. Di norma un punteggio significativamente inferiore alla media è caratterizzato da un punteggio da 70 in giù.

La valutazione di questo disturbo, cioè la diagnosi del ritardo intellettivo, varia a seconda dei casi e della sintomatologia manifestata. Il livello di gravità delle disabilità intellettive, come definito dal DSM-5, viene classificato a seconda dei sintomi come:

  1. Ritardo mentale lieve: la parte più ampia dei bambini affetti, spesso non facilmente distinguibili dai coetanei senza disabilità a livello di comunicazione durante il primo sviluppo, fino all’ingresso a scuola. La compromissione senso-motoria è minima ed entro i 20 anni di vita possono guadagnare un’età mentale che corrisponde all’incirca alla quinta classe primaria. In età adulta possono in media gestire in autonomia il proprio sostentamento, salvo momenti di forte stress per cause sociali, familiari ed economiche che possono richiedere un livello ulteriore di supporto.
  2. Ritardo mentale moderato: la capacità di padronanza del linguaggio e dell’apprendimento scolastico in generale è ancora più lento e difficilmente si superano le capacità tipiche del secondo anno della scuola primaria. Durante l’adolescenza questo può generare problemi nelle interazioni sociali e l’indipendenza in età adulta è limitata, ma possono svolgere lavori non specializzati in ambienti sia normali sia protetti.
  3. Ritardo mentale grave: la comunicazione rimane molto elementare, con la capacità di costruire frasi molto semplici o con il ricorso a singole parole. In età scolastica, con il dovuto supporto, possono essere educati alle attività minime richieste per la cura di sé. In ambienti protetti possono anche svolgere piccole e semplici attività lavorative.
    Ritardo mentale gravissimo: la minoranza dei pazienti (circa l’1% della popolazione con disabilità intellettiva) presenta una sintomatologia importante che spesso è dimostrata da condizioni neurologiche che sono la causa diretta del disturbo. La comprensione del mondo circostante, della comunicazione e dell’interazione sociale, è gravemente limitata. Nonostante possano essere presenti comportamenti disadativi, in contesti altamente protetti questi soggetti possono essere in grado di svolgere compiti elementari.

Gestione della disabilità intellettiva

La riabilitazione nella disabilità intellettiva richiede spesso trattamenti sia medici e farmacologici sia cognitivi. Per cercare di migliorare la salute generale del paziente e contenere la sintomatologia è sicuramente utile intervenire precocemente fin dagli esordi del disturbo, seguendo un percorso terapeutico che inizia in età infantile, progredisce con l’età adolescenziale e raggiunge l’età adulta. Parallelamente può essere molto utile che anche i genitori partecipino a sedute di terapia familiare mirata alla formazione di una gestione quotidiana ottimale della vita in casa.

La SIDIN, la Società Italiana per i Disturbi del Neurosviluppo-Disturbi dello Sviluppo Intellettivo e dello Spettro Autistico, ha pubblicato una guida a supporto dei soggetti, delle famiglie e degli operatori coinvolti nella gestione del disturbo nel periodo della pandemia da COVID-19, che può causare pressioni e stress significativi e, a volte, difficili da gestire nella loro imprevedibilità.

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